Il Coraggio di Donare: la Rinascita di Monica e la Forza dell’Amore Anonimo

di Angela Nicoletti

Ci sono storie che ci ricordano quanto la vita sia fragile, ma anche quanto possa essere forte l’amore di chi sceglie di donare, senza conoscere chi riceverà. La storia di Monica Vittiglio, infermiera del 118 a Fondi e originaria di Cassino, è una di queste. Un inno alla vita, alla rinascita e al potere straordinario della solidarietà.

Monica ha 45 anni e, dopo aver vissuto il dramma della malattia e l’attesa del trapianto, ha trovato una nuova speranza grazie a un gesto di amore puro: la donazione di un organo. È tornata alla sua vita, al suo lavoro, ma non si è fermata lì. Ha scoperto nel padel una nuova passione, iniziata quasi per caso durante il periodo della dialisi. Quello che sembrava un passatempo si è trasformato in un’occasione di riscatto e successo, tanto da portarla sul podio dei Campionati Europei riservati ai trapiantati, dove ha conquistato una medaglia d’argento.

La sua testimonianza ci insegna che il trapianto non è una fine, ma un nuovo inizio. Monica non solo è tornata a vivere, ma ha anche trovato il modo di ispirare chi, come lei, ha attraversato la tempesta della malattia. Il suo esempio mostra che è possibile tornare a essere pienamente se stessi — anche di più — grazie al dono ricevuto da chi non ha mai conosciuto.

Donare un organo significa offrire una seconda possibilità. È un gesto di amore senza volto, un ponte invisibile tra chi lascia e chi resta. Un atto di coraggio che può trasformare un dolore in speranza.

Oggi Monica è il simbolo di tutto questo. Una vita salvata, una vita vissuta con gratitudine, energia e passione. Che la sua storia possa servire a far riflettere e, magari, a far dire un “sì” consapevole alla donazione. Perché non c’è gesto più umano e potente di quello di permettere a qualcuno di continuare a vivere.