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“Quando scompare una persona di famiglia, scompari anche un po’ tu.”

  • Immagine del redattore: Angela Nicoletti
    Angela Nicoletti
  • 3 giu
  • Tempo di lettura: 3 min

di Angela Nicoletti


Ci sono dolori che non si possono raccontare, solo evocare. Dolori che non si consumano col tempo, ma che si cristallizzano nei ricordi e nelle assenze. Durante l’evento per il 24° anniversario della morte di Serena Mollicone, la diciottenne di Arce ritrovata senza vita tre giorni dopo la scomparsa, a parlare è stata Gaia Fraioli, sua cugina.


Le sue parole sono state un pugno nello stomaco


Le prime ore ne trascorri guardando costantemente il telefono e l’orologio con la speranza che da lì a qualche secondo suoni il campanello o squilli il telefono. Il dramma inizia quando scende la notte e ti rendi conto che quella persona a cui sei tanto legato ha bisogno di te, ma tu non puoi fare nulla. "Quando abbiamo ritrovato Serena morta è iniziato il baratro che ancora oggi vede noi familiari sul fondo. Ci sarà sempre una sedia vuota ad ogni festa, ad ogni ricorrenza, ad ogni evento. Nessuno dovrebbe mai provare un dolore del genere". Un dolore che si rinnova ogni giorno. Un vuoto che accomuna tante famiglie che vivono l’incubo più atroce: la scomparsa di una persona amata. E quando si tratta di bambini, quel dolore si trasforma in qualcosa che lacera l’anima.


Storie che non possiamo dimenticare


Denise Pipitone aveva quattro anni quando è scomparsa da Mazara del Vallo il 1° settembre 2004.

Nonostante le numerose segnalazioni, le piste internazionali e gli appelli della madre Piera Maggio, di lei non si è mai avuta certezza. Ogni fotografia invecchiata al computer, ogni appello televisivo, ogni ipotesi riaccende la speranza… e il dolore.


Angela Celentano, invece, è sparita nel nulla il 10 agosto 1996 durante una gita familiare sul Monte Faito, in Campania. Aveva solo tre anni. Dopo quasi trent’anni, la sua famiglia non ha mai smesso di cercarla. Si sono rincorse piste in Messico, segnalazioni in Sud America, ma la verità non è mai venuta a galla.


Madeleine McCann, la piccola inglese di tre anni, è scomparsa il 3 maggio 2007 da un appartamento nel resort di Praia da Luz, in Portogallo, mentre i genitori cenavano poco distante.

È uno dei casi più noti al mondo, un enigma che ha mobilitato forze internazionali e acceso l’attenzione dei media per anni. E proprio in questi giorni, a 18 anni dalla scomparsa, le autorità tedesche sono tornate a cercare il corpo della bambina. Dal 2 giugno 2025, oltre 30 agenti stanno perlustrando un’area nei pressi del resort. Si stanno ispezionando pozzi, terreni e ruderi. La zona è collegata a Christian Brückner, il principale sospettato, attualmente detenuto in Germania per violenza sessuale e indicato dagli inquirenti come possibile responsabile della sparizione. Brückner all’epoca viveva a pochi chilometri dal luogo in cui Madeleine dormiva. La speranza è che, prima della sua possibile scarcerazione prevista per settembre, questa nuova operazione porti finalmente a una svolta.


I numeri dietro l’incubo


Le storie di Serena, Denise, Angela e Madeleine non sono casi isolati.

Secondo i dati ufficiali, il fenomeno delle persone scomparse – e in particolare dei minori – è purtroppo tutt’altro che raro.


📌 In Italia, nel primo semestre del 2024, sono state registrate 11.694 denunce di scomparsa, di cui 8.143 (circa il 70%) riguardano minori.

La fascia più colpita è quella tra i 16 e i 17 anni, ma non mancano i casi di bambini molto piccoli.

📌 Nel solo 2023, si sono contati 21.951 minori scomparsi: una media di circa 60 bambini al giorno.

📌 A livello europeo, secondo Missing Children Europe, ogni anno scompaiono circa 250.000 bambini, cioè uno ogni due minuti.


Quando il tempo si ferma


Come ha detto Gaia Fraioli, quel momento in cui il telefono non squilla, il campanello non suona, è un tempo che si spezza. Si spezza la quotidianità, si spezza l’equilibrio emotivo di un’intera famiglia. Soprattutto si spezza un’illusione: quella che certe cose non possano accadere a noi. Ogni sedia vuota è un richiamo al senso di ingiustizia che resta.

Ogni anniversario, ogni compleanno mancato, ogni foto sbiadita racconta ciò che è andato perduto e ciò che non smetterà mai di mancare. La voce di Gaia, il coraggio di Piera Maggio, la tenacia della famiglia Celentano, la battaglia silenziosa dei genitori di Madeleine: tutto ci dice una cosa sola. Non dimenticare. Non abituarsi. Non smettere di cercare. Perché quando scompare una persona di famiglia, scompari anche un po’ tu.

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