“Porti l’amante al concerto dei Coldplay e poi ti lamenti se finisci virale?”
- Angela Nicoletti
- 18 lug
- Tempo di lettura: 2 min
di Angela Nicoletti
Una volta gli amanti erano cosa seria. Cospiratori discreti, maestri nell’arte dell’occultamento emotivo e logistico. Si davano appuntamento all’imbrunire, tra le vie buie delle periferie o nei motel con nomi da cartolina e lenzuola che avevano visto più drammi di un’intera stagione di Beautiful.
Lui usciva con la scusa di buttare la spazzatura. Lei, trepidante, aspettava accanto al telefono fisso, quello grigio SIP, con la speranza che squillasse e non fosse solo sua zia Carmela.
C’erano codici, rituali, tutta una liturgia dell’amore clandestino. E se proprio serviva un sottofondo musicale per piangere sul proprio disonore romantico, bastava mettersi su Minuetto di Mia Martini, con quel testo scritto da Franco Califano che era più autentico di mille storie su Instagram. Oppure 'Buonasera dottore' di Claudia Mori, dove per sentire il suo amante dovevi fingere di avere la febbre. Altro che stories col filtro vintage.
Oggi? Oggi l’amante si porta al concerto dei Coldplay (l'articolo di Today.it su accaduto a due manager di Boston). In prima fila. Sotto l’occhio delle telecamere. Con tanto di bacio appassionato trasmesso sui maxi-schermi e viralizzato nel tempo di un “Viva l’amore!”. E poi magari si torna a casa e si finge pure indignati perché “non c’è più privacy”.
Ma dico io: se porti la tua amante a un evento pubblico, sotto le luci di uno stadio, circondato da 60.000 cellulari accesi… che pensavi, di passare inosservato? È come rubare la marmellata e poi lamentarsi che ti è rimasta sul mento. Il punto è che si è perso il senso della regola, del limite. Non esistono più gli amanti di una volta. Quelli che, pur nel torto, almeno rispettavano un certo galateo del tradimento. Oggi si tradisce in HD, con la convinzione che tanto tutto è lecito. I sentimenti dei partner? Dei figli? Della suocera che ti ha stirato le camicie per anni? Friggono, insieme ai valori, nella grande padella antiaderente della libertà moderna. Amico mio, se proprio vuoi vivere l’amore clandestino, almeno mantieni il decoro.
Niente concerti romantici. Niente selfie a cuore e se proprio vuoi ascoltare Fix You, fallo dalla parte più remota dello stadio, tra le fresche frasche, con un cappellino calato sugli occhi e il cuore pieno di rimorsi. Perché se porti l’amante al concerto, allora abbi anche il coraggio di affrontare le conseguenze: il video virale, i commenti su TikTok, e tua moglie che ti aspetta a casa con il telecomando in mano e il sopracciglio alzato. Ricordiamoci: l’amante non va esibito. Altrimenti si chiama moglie. O marito. E quello è tutto un altro tipo di concerto.













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